GREAT RESIGNATION
Cos’è il fenomeno delle cosiddette “grandi dimissioni” o “great resignation?
Si tratta di un fenomeno in grande ascesa e consiste nell’abbandono, da parte di lavoratori con contratto a tempo indeterminato o determinato, del mitico “posto fisso”!
I dati forniti dall’INPS (Osservatorio INPS sul precariato) ci dicono che nel primo semestre del 2022 hanno superato il milione (per l’esattezza 1.080.245) le dimissioni volontarie dal lavoro!
L’incremento percentuale è del 31,73% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Il dato relativo ai soli lavoratori con contratto a tempo indeterminato si riduce attestandosi al 22,18% in più rispetto all’anno precedente. Il fenomeno si mostra in tutta la sua imponenza se guardiamo al resto del mondo: oltre 4 milioni di americani (dati del Dipartimento del Lavoro USA) nell’ultimo anno ha lasciato volontariamente il proprio posto di lavoro e con un trend in crescita che sia assesta nel mondo a circa il 40% dei lavoratori che decide di cambiare lavoro!
COSA spinge a questo cambiamento e soprattutto COSA cercano coloro che vogliono cambiare lavoro?
Una ricerca di AIDP (Associazione Italiana Direttori del Personale) spiega che i protagonisti di questo grande cambiamento a livello culturale sono, per lo più, giovani di età compresa tra i 26 e i 35 anni, concentrati soprattutto del Nord Italia.
L’Osservatorio INPS sul precariato che ci dice le reali motivazioni che spingono a rinunciare alla comfort zone del posto fisso:
- non avere una retribuzione adeguata che spinge quindi a cercare migliori condizioni economiche;
- non avere prospettive di carriera e di crescita professionale nell’attuale luogo di lavoro;
- l’attuale occupazione non permette una accettabile qualità di vita con un adeguato bilanciamento tra lavoro e vita privata;
- ricerca di maggior flessibilità sul lavoro (smart working o lavoro ibrido);
- “perché si vive una volta sola” è la risposta di coloro per i quali la realizzazione delle proprie passioni è più importante della carriera o della retribuzione.
Quali le conseguenze di questa svolta epocale nel mondo del lavoro per il 70% delle aziende italiane che sarà interessata direttamente da questo fenomeno?
Il turnover coinvolgerà aziende, studi professionali di diverse dimensioni.
La spinta motivazionale fa leva sull’importanza, prima di avere un posto di un posto di lavoro e una fonte di guadagno, sulla ricerca di un allineamento di valori, sulla realizzazione di sé stessi dal punto di vista umano e professionale.
I lavoratori coinvolti in questa svolta, cercano tipologie di lavoro e ambienti di lavoro dove sentano la realizzazione dei propri valori e del loro desiderio di vita, con un focus particolare sul rispetto della persona umana, e sul rispetto per ogni tipo di diversità (gender equality), dove si sentano parte attiva di un progetto professionale più grande, dove sentano di dare un contributo al mondo in prima persona come protagonisti.
E se tu sei parte di questo cambiamento epocale, devi esserne particolarmente orgoglioso perché si tratta di una svolta straordinaria!